Manifestazione “No Draghi Day” a Terni
NewTuscia Umbria – TERNI Si è svolta a Terni, nel pomeriggio di sabato 4 dicembre, in concomitanza con altre 29 città capoluogo in tutta Italia, una manifestazione di protesta denominata “No Draghi Day”, indetta dall’ Unione Sindacati di Base (USB) e COBAS, cui hanno aderito diverse altre formazioni politiche della Sinistra di opposizione, tra cui il Partito Comunista, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, il Partito Comunista dei Lavoratori, Partito dei CARC.
Numerosi cittadini e militanti si sono quindi riuniti sotto il Palazzo comunale di Terni per dimostrare tutto il loro dissenso nei confronti delle scelte politiche, economiche e sociali del Governo Draghi che, a detta dei diversi intervenuti, si stanno rivelando disastrose sia per il lavoro, aumentando la precarietà e lo sfruttamento con salari troppo spesso da fame, oltre che sotto il profilo della sicurezza, che sta causando una vera strage sui posti di lavoro, sia per la situazione politica e sociale, mettendo in discussione ed azzerando le conquiste democratiche e sociali faticosamente conquistate dal dopoguerra in poi.
Quanto alle scelte economiche, si sono denunciate, tra l’altro, le enormi – e in continuo aumento – spese militari, spesso destinate a strumenti di guerra offensiva (missili cruise, droni armati, ecc.) in totale spregio delle nostre norme costituzionali, anzichè destinare tali ingenti risorse alla Sanità, alla Scuola, alla Ricerca, e in generale al miglioramento delle condizioni economiche e salariali di lavoratori e pensionati, che specie a seguito delle ripetute crisi finanziarie, anche pandemiche, stanno vedendo un crescente e preoccupante divario tra poveri e classi agiate con un significativo aumento dei primi.
Numerosi gli interventi in tal senso, anche dal pubblico presente, peraltro numeroso e molto coinvolto nelle tematiche affrontate, a conferma ulteriore del momento drammatico che l’Italia (e non solo) sta attraversando.
Un netto NO quindi a Draghi, definito senza mezzi termini un “banchiere senza scrupoli” e al suo governo, perchè dopo aver messo in ginocchio un intero popolo, quello greco, quando l’attuale Premier era al vertice della finanza europea, si teme possa fare altrettanto con quello italiano, se si continua ad accettare passivamente la deriva antidemocratica e antipopolare impressa dall’attuale esecutivo.
Il fatto poi che la manifestazione sia stata introdotta con le note del brano “Contessa”, una canzone cult degli anni ’70 del secolo scorso, appare assai significativo e dal valore evocativo di una stagione di lotta che guarda si al passato, ma non con nostalgia, incoraggiando anzi a guardare al futuro con valori che andrebbero riscoperti a salvaguardia dei diritti di tutti.