Consiglio Comunale – approvato l’odg sull’adozione del registro della bigenitorialità

NewTuscia Umbria – PERUGIA – Approvato in Consiglio comunale con 19 voti a favore, 8 contrari e una astensione, l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Daniela Casaccia del gruppo consiliare Lega – Salvini per Perugia che impegna il Sindaco e la Giunta ad adottare tutti i provvedimenti necessari all’attuazione e istituzione di un “Registro per la Bigenitorialità”, già approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 113 del 21.09.2015. Grazie al registro, infatti, -sostiene la proponente- anche solo uno dei genitori potrà richiedere che venga riportato il domicilio di entrambi i genitori e ad esso potranno fare accesso gli enti e le istituzioni per la trasmissione di tutte quelle comunicazioni relative ai figli minori, sempre fermo restando che la residenza rimarrà univoca ai sensi dell’art. 45 del codice civile. Si chiede, inoltre, di redigere e adottare un apposito Regolamento Comunale della bigenitorialità, che disciplini l’utilizzo e la tenuta del summenzionato registro, auspicando che sia affiancato da un protocollo d’intesa con enti ed istituzioni che a qualsiasi titolo incidono sulla vita del minore, di promuovere accordi con il sistema giudiziario che faciliti e incentivi l’uso del registro; infine, si  impegna l’amministrazione a invitare la Regione Umbria a promuovere l’istituzione di analogo Registro in ogni altro Comune della Regione, nonché a dare ampia diffusione/informazione all’istituzione di tale registro.

“La Legge n. 54/2006 –ha spiegato la consigliera Daniela Casaccia- ha introdotto il principio della bigenitorialità, sancendo il diritto di ogni figlio a fruire dell’apporto educativo e affettivo di entrambi i genitori, a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, a ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi, anche qualora siano separati o divorziati e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale. Tuttavia, a distanza di tempo dalla riforma del 2006, i diritti indisponibili dei figli non hanno ancora trovato concreta applicazione; in Italia, infatti –prosegue Casaccia- i figli minori di genitori separati sono oltre un milione, pertanto risulta una priorità sociale il rispetto della legge 54/2006, la cui applicazione viene spesso disattesa con la nomina di un genitore collocatario – quasi sempre la madre – che priva le donne del diritto alle pari opportunità nel lavoro e nella vita privata e, al tempo stesso, nega ai figli il diritto alla bigenitorialità affermato dalla legge.” La creazione e l’aggiornamento del registro della bigenitorialità, come dimostra l’esempio di altre città italiane che lo hanno adottato, farebbe si che chiunque lavori con i minori nell’ambito comunale, nell’esercizio delle professioni socio-sanitarie e delle professioni scolastiche (prestazioni sanitarie, consenso medico-pediatrico, firma pagella, iscrizione scolastica, gestione eventi religiosi, centri estivi ecc.) sia tenuto ad inviare ad entrambi i genitori copia delle necessarie comunicazioni. “Il registro –ha concluso Casaccia- dovrà essere disciplinato da un apposito regolamento comunale, che costituisca un segnale di attenzione nonché di civiltà nei confronti delle persone e delle famiglie che si trovano in condizioni di disagio, ma soprattutto dei minori che troppo spesso subiscono passivamente le sofferenze e le conseguenze delle separazioni.”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *