Rischio tagli e smantellamento acciaierie ternane: interviene il Centro studi Malfatti

NewTuscia Umbria – TERNI – Quale futuro per le acciaierie ternane i suoi dipendenti e i ternani tutti? Negli ultimi giorni attraverso i mezzi di comunicazione abbiamo appreso del licenziamento di 31 impiegati delle Acciaierie ternane, inoltre si susseguono voci di una possibile cessione dell’impianto industriale locale.

Alla luce dei fatti chiediamo se il Sindaco in quanto con la delega ai rapporti con le multinazionali, la Presidente della Regione Tesei e i vari Parlamentari umbri si stiano interessando sul futuro e le garanzie occupazionali che ogni possibile acquirente potrà fare?

Sempre dai media sembrerebbe solo che l’On.Verini abbia interessato del problema il Presidente di Commissione Europea Gentiloni.

Vista l’importanza per il tessuto economico e occupazionale che ricoprono le Acciaierie per Terni(in quanto tante aziende artigiane, di trasporto in modo diretto e tutte le altre in modo indiretto) sarebbe opportuno che le istituzioni locali e nazionali si muovano per garantire alla nostra città che negli anni ha perso troppi posti di lavoro almeno il mantenimento dell’attuale livello di occupazione,

I cittadini chiedono questo in quanto come già succede da anni si stanno perdendo abitanti poiché i giovani sono costretti a spostarsi per lavorare,i dati sono soltanto mitigati
dall’arrivo di cittadini stranieri spesso donne che svolgono la professione di badante, in una città dove l’età media è alta e i figli per ragioni di distanze non riescono a prendersi cura degli anziani genitori.

Ci auguriamo che il nostro appello non cada nel vuoto.

Centro Studi Malfatti

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