Respinto l’odg per la conversione della RSA “A.Seppili” in struttura Covid

NewTuscia Umbria – Perugia – Al centro della seduta odierna della IV Commissione consiliare Cultura, presieduta dal consigliere Michele Cesaro, è stato il riacutizzarsi dellemergenza sanitaria nella nostra regione. Loccasione della discussione è stata presentata da due atti dei gruppi di centro-sinistra -IPP, PD e Rete Civica Giubilei- relativi rispettivamente alla preoccupazione per la situazione sanitaria e, in particolare per lOspedale di Perugia, e alla contrarietà alla conversione della RSA Casa dellAmicizia A. Seppilliin struttura Covid, con richiesta di rafforzamento del personale sanitario. Il primo atto, mozione urgente già presentata in consiglio lo scorso 26 ottobre e illustrata nuovamente oggi dalla consigliera Maddoli, è stata respinta con 9 voti contrari, 5 a favore e una astensione. Il secondo ordine del giorno è stato discusso, ma sul tema la commissione si è aggiornata per ulteriori approfondimenti.

Nel primo atto in discussione, in particolare, i consiglieri, pur nella consapevolezza che la sanità è una competenza regionale, esprimono al Sindaco, in qualità di primo garante della salute dei propri cittadini, una fortissima preoccupazione per la tutela della salute dei perugini, in relazione alla grave criticità in cui si trova lOspedale Santa Maria della Misericordia di Perugia -e, in generale, la sanità umbra- nellaffrontare questa nuova ondata pandemica.

Per questo, intendono impegnare il Sindaco e la Giunta a seguire con la massima attenzione levolversi della situazione e a sollecitare con determinazione la Presidente della Regione e lassessore alla Sanità a fare tutto il possibile per supportare adeguatamente il lavoro del personale sanitario, sia in termini di potenziamento delle risorse umane, che di strutture e attrezzature necessarie, al fine di garantire cure adeguate e sicurezza. Chiedono, inoltre, di riferire in consiglio comunale sullevolversi della situazione stessa allospedale e sulle ragioni dei ritardi e dei mancati interventi di adeguamento previsti dal decreto rilancio, nonché di adottare tutte le misure necessarie per contenere la diffusione del contagio in città, a partire da una maggiore messa in sicurezza delle strutture comunali, dotandole immediatamente di termoscanner allingresso.

La seconda ondata autunnale della pandemia -ha spiegato la consigliera Maddoli- era prevista e lattenuarsi della pandemia nel corso dellestate avrebbe potuto consentire una buona organizzazione e preparazione efficiente per affrontare questa nuova emergenza. Viceversa, il sopraggiungere della nuova emergenza ha travolto la sanità umbra come uno tsunami, per cui oggi la nostra regione è balzata ai primi posti per tasso di saturazione dei posti in terapia intensiva, creando una situazione di forte allarme sociale.

Come denunciato dalle organizzazioni sindacali, sostengono ancora i proponenti, non sono state fatte le assunzioni necessarie, né unadeguata programmazione per la riorganizzazione delle strutture sanitarie. Tutto questo -sostengono- si riflette in modo accentuato allOspedale di Perugia, che versa in grave difficoltà. I posti in terapia intensiva, infatti, sono già tutti occupati da pazienti Covid. A causa della carenza di personale, inoltre, il potenziamento dei servizi Covid viene effettuato riducendo o sospendendo le attività ordinarie, con conseguenti, forti disservizi sullintero servizio ospedaliero. I malati di patologie diverse dal Covid vengono spesso dirottati su strutture sanitarie private convenzionate che però non sempre sono attrezzate per i casi più complessi, con ulteriori rischi per i pazienti. Infine, concludono, non sembra più possibile garantire al 100% un isolamento del virus allinterno dellospedale con percorsi sicuri e distinti, considerato lalto livello di diffusione, la difficoltà di tracciamento dei contagi e la forte pressione sul pronto soccorso.

Alla discussione sono intervenuti diversi rappresentanti sindacali, quali Vanda Scarpelli  e Mario Bravi in rappresentanza della Cgil, Giorgio Menghini per la Cisl e Ciurnella della Uil, che, tutti, hanno condiviso le considerazioni dellordine del giorno. Tutti hanno evidenziato come la situazione attuale era prevedibile e doveva essere organizzata diversamente e hanno invitato il Comune a monitorare e prestare particolare attenzione al sistema sanitario regionale, sollecitando la regione stessa. Scarpelli e Bravi hanno, altresì chiesto di attenzionare la situazione dei Covid hotel, dei senza fissa dimora e degli anziani, soprattutto di quelli che vivono soli, attivando un monitoraggio costante e a 360 gradi della situazione complessiva in città.

Cotone (Uil) Cazzaniga (Cgil) e Belladonna (Cisl) sono anchessi intervenuti ricordando che a maggio 2020 è stato sottoscritto un accordo con la giunta regionale che prevedeva il potenziamento e lapertura di tre tavoli tematici, che avrebbero dato la possibilità di gestire questa seconda fase dellepidemia. Tavoli, in particolare, relativi al fabbisogno del personale, alla sicurezza dei luoghi di lavoro e lorganizzazione del lavoro, e alla definizione delle procedure e forme di lavoro e modelli organizzativi. Tre tavoli –è stato spiegato- che non sono stati attivati, e, per richiedere i quali abbiamo fatto un presidio lo scorso 7 luglio davanti al consiglio regionale, il 17 luglio un incontro con la presidente della III commissione regionale, fino allincontro con il Prefetto dello scorso 15 settembre.” 

I sindacati hanno, peraltro, annunciato per questo pomeriggio un nuovo incontro con la presidente Tesei e lassessore Coletto. Le difficoltà che abbiamo di fronte sono oggettive. -hanno spiegato – e siamo preoccupati del fatto che abbiamo perso del tempo utile e oggi dobbiamo solo cercare di gestire al meglio ciò che abbiamo di fronte. Il Consiglio esprima solidarietà e sostegno agli operatori della sanità umbra che tutti i giorni fanno sacrifici e rischiano la propria salute. Allospedale c’è una situazione molto difficile chiediamo al consiglio un sostegno alla nostra iniziativa, nella consapevolezza che la risposta vera alla pandemia è fornire personale, professionisti a tutti i livelli, perché la carenza è strutturale.

A confermare la vicinanza del Consiglio comunale è stato lo stesso consigliere Fioroni, che, dal canto suo, ha ribadito che lamministrazione comunale è in costante contatto con le istituzioni e i vertici sanitari. Fioroni ha anche invitato ad approfondire il tema della discussione alla presenza sia dei rappresentanti della giunta comunale Tuteri e Merli che dellassessore Coletto, al fine di avere una visione più chiara della situazione. Il tema in discussione  -ha detto- richiede rispetto, attenzione e un grande senso di responsabilità, evitando qualsiasi fine speculativo da parte di tutti. La politica in questo momento ha il dovere di fare quadrato per non gettare insicurezza nei cittadini e discredito sulle istituzioni.

Ha quindi riportato una serie di dati rispetto a quelli indicati nella mozione, precisando che ad oggi i letti in terapia intensiva sono 110 ed è previsto di portarli a 127 in pochi giorni, di cui 78 dedicati alla terapia intensiva Covid e 49 a quella generalista. A questi si aggiungono 74 posti di terapia sub intensiva, 12 in più rispetto alle previsioni nazionali. Lospedale da campo che dovrebbe essere pronto domani porterà ulteriori 34 posti letto. Riteniamo -ha concluso Fioroni- che la regione si sia mossa nei tempi e anche in anticipo rispetto ad altre regioni, anche dal lato delle risorse umane, con un impegno sostanziale e importante e nei tempi, in maniera coerente. Forse, può non essere sufficiente, -ha aggiunto- vista la situazione che sta vivendo tutto il territorio nazionale, ma non credo che ciò sia dovuto alla carenza di volontà politica, quanto piuttosto ad un aumento massiccio dei contagi. La regione ha messo in campo tutte le sue competenze per fronteggiare la situazione e il fatto di trovarsi in sofferenza è un dato comune a tutto il resto del territorio nazionale.Rispetto, infine alla messa in sicurezza delle strutture comunali, Fioroni ha spiegato che oggi tutte le strutture comunali sono dotate di termoscanner, visto che il Comune ne ha acquistati 60, e sono state attivate tutte le procedure di controllo della temperatura. 

Anche il consigliere Volpi ha rinnovato linvito a unirsi per superare lemergenza sanitaria, dal momento che le criticità ci sono e sono reali. Volpi ha sottolineato come le carenze del sistema sanitario siano strutturali già da ben prima della pandemia, che ha contribuito ad acuirle. Anche lui ha invitato a ulteriori audizioni con la regione per approfondire meglio la materia.

Critico, invece, il capogruppo Giubilei, per il quale la difesa dufficiodi Fioroni non regge di fronte al fatto che oggi la Regione Umbria è una di quelle a più alto rischio. Giubilei ha messo in discussione i dati forniti, così come quelli presentati dalla stessa presidente Tesei, sottolineando i recenti trasferimenti di pazienti Covid dallUmbria nelle regioni limitrofe.

Anche per la capogruppo Pd Bistocchi sono da considerare molto gravi le parole del consigliere Fioroni, che ha parlato di speculazione e rincorsa al consenso. Bistocchi ha rinnovato linvito a partecipare alla discussione anche al Sindaco e ha ricordato che i sindacati hanno fatto fronte compatto e unito sul problema, a dimostrazione che la situazione di emergenza e di difficoltà è reale. Un concetto espresso anche dal suo collega di partito Zuccherini, che ha ricordato il ruolo di capoluogo della città di Perugia e limportanza di far partire dal consiglio comunale di Perugia una presa di posizione che serva a dare unattenzione costante e sostegno al sistema, anche in unottica futura, quando lemergenza sarà superata o diminuita. 

Richieste di approfondimento rispetto ai dati sono pervenuti quindi dai consiglieri Pici e Nannarone, ma la proponente, rimandando al mittente qualsiasi accusa di strumentalizzazione, ha chiesto di votare oggi stesso la mozione, ribadendone lurgenza e ritenendo fondamentale  raccogliere, da parte del consiglio comunale, il grido che viene dai concittadini e dagli operatori sanitari. Al termine, dunque, latto è stato respinto con 9 voti contrari, una astensione e 5 voti favorevoli.

Con il secondo ordine del giorno in discussione, i consiglieri di centro sinistra chiedono allamministrazione comunale di intercedere presso la Regione Umbria affinchè lAssemblea Legislativa torni indietro sulla sua decisione di convertire, seppur in modo parziale e temporaneo, in struttura COVID la RSA Casa dellAmicizia A. Seppilli, sita al terzo piano del Centro servizi Grocco, che riunisce una serie di servizi territoriali utili e necessari a larga parte della comunità perugina, bisognosa di quei servizi in modo assiduo o sporadico. Chiedono, inoltre, di intercedere presso la Regione Umbria affinchè lAssemblea Legislativa ponga rimedio alle principali criticità, mettendo in atto una serie di interventi immediati, a partire dalle assunzioni a tempo indeterminato di personale e dal pieno rispetto della sicurezza di chi lavora.

Apprendiamo dalla stampa -scrivono i consiglieri- lintenzione della Regione Umbria di adibire parte della RSA Seppilli a struttura Covid, dopo aver già trasferito altrove gli attuali ospiti. Oltre al rischio che loperazione rappresenta per gli anziani attualmente ricoverati, va considerato che il Seppilli occupa solo un piano del Centro Servizi della ASL1, che ospita come già ricordato altre nove strutture socio-sanitarie, comprese la Neuropsichiatria e riabilitazione delletà evolutiva e la Neuropsichiatria e psicologia clinica delletà evolutiva. Si tratta di servizi destinati a bambini fragili, non di rado affetti da più patologie, che frequentano lEx Grocco per terapie e riabilitazioni lunghe e complesse, che solo lì possono essere fatte; di nonni che spesso accompagnano i nipotini alle sedute di riabilitazione al posto dei genitori, impegnati al lavoro; e di tutto il personale medico (medici, fisioterapisti e logopedisti) che già attualmente è in numero assai ridotto rispetto alle esigenze del territorio. Pertanto, proseguono, desta preoccupazione e perplessità la decisione della Regione Umbria di trasferire una struttura Covid nello stesso stabile, in quanto per molte famiglie questo tipo di servizio è fondamentale e già ora subisce fortissime limitazioni derivate dallemergenza sanitaria: visite e riabilitazioni rimandate o annullate, incontri diradati, lunghe attese. Occorre garantire il servizio e la sicurezza di questi bambini fragili, dei loro genitori, dei loro nonni, nonché di tutto il personale sanitario che di loro quotidianamente si occupa, e forse ingressi e percorsi separati potrebbero non essere sufficienti a evitare la contaminazione degli spazi e il rischio di infezione.

Critiche da parte dei consiglieri per la mancata programmazione di una risposta sanitaria adeguata a questa nuova ondata di pandemia che -sostengono- ha fatto si che il sistema sanitario umbro si trovi di nuovo a fronteggiare una situazione di emergenza con forze insufficienti e con una carenza di medici e infermieri su tutto il territorio. I numeri parlano di 259 operatori sanitari positivi in Umbria, e i focolai in diverse RSA testimoniano come non si stia facendo abbastanza per tutelare i lavoratori e i pazienti, senza separazione netta tra pazienti Covid e non Covid.

Nella discussione, sono intervenuti sia familiari di bambini in cura presso la neuropsichiatria infantile della struttura, che sindacalisti. Si è ricordato che è stata fatta una petizione per chiedere alla regione di valutare altre strutture, firmata da oltre,700 persone. È stata anche ribadita limportanza per la città del centro servizi del Grocco, sia per gli anziani che per i bambini e per la città in generale, sottolineando le difficoltà che potrebbero incontrare le famiglie nellusufruire di tali servizi e il rischio a cui potrebbero essere sottoposti, soprattutto, gli anziani. Per questo è stato chiesto al Sindaco di intervenire  affinché siano valutate altre strutture per far fronte allemergenza Covid. Il Grocco –è stato evidenziato- ha già dato prova del fatto che il sistema non è impermeabile e il virus può dilagare. Lì ci sono 2500 bambini che vengono seguiti, un numero importante per cui linterruzione del servizio, che già ora viene fatto con difficoltà, comporterebbe un grave danno per le famiglie fragili

Anche i rappresentanti sindacali Bravi, Menghini e Ciurnella hanno tenuto a sottolineare come, anche dal loro punto di vista, si tratti di una scelta sbagliata e pericolosa, perché mette insieme le varie fragilità in una miscela che rischia di essere esplosiva.

Anche i questo caso, il consigliere Fioroni è intervenuto a chiedere di sentire la regione per capire le motivazioni che stanno dietro alla scelta e il direttore sanitario della Asl Umbria 1, mentre il consigliere Giubilei ha ipotizzato, quali possibili alternative, la ex clinica di Porta Sole e la struttura di via del giochetto, raccomandando una particolare attenzione per le fasce più deboli della popolazione, soprattutto gli anziani. La richiesta di approfondimento  e di ulteriori audizioni è stata condivisa anche dalle consigliere Ranfa e Bistocchi, per cui la discussione è stata aggiornata ad una prossima seduta.

 

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