Gubbio – Guide della Repubblica – una cittadina tra poesia e storia

NewTuscia Umbria – GUBBIO – Gubbio è stata scelta dalle Guide di Repubblica per raccontare un territorio molto speciale. Nei giorni scorsi si è svolta una conferenza in streaming che fa scoprire, grazie a testimonianze dirette, la magia di questa terra.

Il direttore delle Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, introduce e dirige la conferenza in streaming parlando lui stesso di questo territorio e facendo intervenire di volta in volta diversi ospiti che descrivono in maniera non soggettiva e poi molto personale un’area davvero da scoprire. Lo scopo della guida è quello di raccontare Gubbio e i borghi limitrofi per far conoscere anche ciò che non a tutti è noto.

Il primo ad intervenire è il Sindaco, Filippo Maria Stirati, sempre attento a Gubbio e alla sua grande storia. E’ proprio lui che definisce la sua cittadina come una “piccola capitale della cultura”. Ci racconta con estrema competenza alcune verità storiche, come che il territorio apparteneva all’antica civiltà degli Umbri, poi alla grande egemonia romana e dopo ancora al Ducato di Urbino durante il periodo federiciano. Ci fa capire quanta storia ci sia all’interno di questo territorio e di quanto siano profonde le radici storiche delle quali ancora oggi possiamo godere. Inoltre, ci tiene a specificare che Gubbio è il settimo comune d’Italia ed è pieno di paesaggi, ambienti da scoprire e sentieri. Gubbio è il posto di cui va più fiero ed è un luogo in cui si può scoprire la vera qualità della vita oltre che un’enogastronomia di eccellenza. Insomma, Gubbio, per il suo primo cittadino, è un insieme di itinerari che portano a scoperte davvero interessanti.

Interviene poi con la scrittrice Patrizia Zappa Mulas, che da subito, dal tono della voce, e dalla sua prossemica, ci rende partecipi della sua passione per questo luogo. Dice di essere stata ispirata proprio da Gubbio per il suo romanzo “Il talento della vittima”. Spiega con semplicità e trasparenza l’importanza delle famose Tavole Gubbine che raccontano, non solo la storia di Gubbio, ma il rapporto degli uomini con il Divino in un’epoca della quale non abbiamo troppe testimonianze. Infatti queste tavole rappresentano uno dei reperti religiosi più in buone condizioni che abbiamo a disposizione oggi. Inoltre, ci racconta che gli antichi Umbri hanno inventato i fondamenti della legge e lo si evince da alcune parole che si trovano scritte proprio in queste tavole. Gli Umbri quindi hanno gettato le basi del nostro vivere civilmente in un epoca storica in cui la civiltà stava appena nascendo. Avevano già intuito che per vivere in pace si dovevano necessariamente stabilire delle regole e dei patti tali da non distruggerci a vicenda. L’idea della scrittrice Patrizia Mulas è che la guida su Gubbio fornirà una visione più nitida di un territorio che ha molto da insegnare e da condividere. Aggiunge inoltre che purtroppo molto spesso dimentichiamo di avere dei tesori e li trascuriamo erroneamente.

Dopo la scrittrice Patrizia Zappa Mulas interviene un’altra donna con una voca decisamente importante a livello turistico. Si tratta dell’imprenditrice Maria Carmela Colaiacovo, proprietaria del Park Hotel che, dall’alto della sua esperienza trentennale nel settore turistico, racconta Gubbio come un partner essenziale per il turismo. Infatti la cittadina attrae non solo per le sue bellezze di cui molti sono a conoscenza, ma anche per gli eventi che ospita puntualmente con un’organizzazione impeccabile e uno sfondo che da solo ne è il protagonista. Inoltre, molta della popolarità è data dalle botteghe che ancora resistono all’interno di una cittadina che conserva un’autenticità unica nel suo genere. L’imprenditrice ci parla della caratteristica enologica del territorio raccontando brevemente la storia del “dolcetto di Gubbio” e parlando di nuove colture per vigneti di Pinot e Chardonnay. Per Maria Carmela Colaiacovo la guida avrà un ruolo importante per far capire ai turisti, ai visitatori, come li chiama lei, che il territorio di Gubbio e dei borghi circostanti, è un luogo che vale la pena visitare.

Un’altra donna di spicco entra a far parte della conferenza ed è la presidente Gal Alta Umbria, Giuliana Falaschi, che ci spiega la motivazione per la quale Gubbio è nella guida. Ci dice che scopriremo leggendola il vero DNA della cittadina. Scopriremo peculiarità non note e troveremo aneddoti davvero interessanti di personaggi famosi che hanno avuto a che fare proprio con questo territorio e queste testimonianze ci faranno apprezzare e ammirare con occhi diversi un luogo davvero imperdibile.

Interviene subito dopo l’attore e conduttore televisivo Flavio Insinna che, con la simpatia che lo contraddistingue, parla con occhi innamorarti di una città che lo ha rapito. Infatti ha potuto conoscerla e viverla a fondo durante le riprese di “Don Matteo”, ma ci tiene a sottolineare che la vera protagonista di quella serie è stata sempre Gubbio, la sua pietra bianca invidiata da tutto il mondo e la magia dei borghi. Insinna ci invita a visitare Gubbio e  perderci tra le vie respirando a pieno la città. Fa una vera e propria dichiarazione alla popolazione dicendo che è legato a molte persone del luogo da profondo affetto. Si paragona addirittura ad un Ulisse che per sentirsi a casa deve ritrovare la sua strada, e la strada di Flavio, non porta a Itaca, ma a Gubbio. Lascia la conferenza facendo vedere la famosissima “patente da matto” ricevuta a Gubbio. La apprezza e la tiene incorniciata in casa come una delle più importanti onorificenze ricevute.

Il Sindaco è assolutamente lusingato di essere il portavoce e il primo cittadino di questa meravigliosa città e conferma la grande ospitalità dei suoi concittadini. Aggiunge che questa guida farà ampliare la conoscenza del territorio e farà conoscere Gubbio da più punti di vista fornendo una visione più ampia e non scontata.

Interviene poi Jacopo Fo’, figlio di Dario Fo’, che vive in questo territorio da anni. Era arrivato tra queste bellissime colline scappando dalla grande città. Voleva restare una settimana e invece, sono passati più di trenta anni. Ci dice che la guida è importante perché dobbiamo conoscere ciò che di questa terra non conosciamo. Ci racconta un aneddoto particolare. Stava viaggiando tra i luoghi limitrofi e ha trovato il cartello con il nome della cittadina seguita dalla scritta “Casa del Diavolo”. In quel momento ha pensato che fosse davvero casa sua. E così è stato. Amore a prima vista. Racconta di una storia che l’ha completamente assorbito. Spiega che Gubbio era la capitale degli Umbri che controllavano i territori da Bologna al sud di Roma prima dell’impero romano. Erano organizzati in città stato con una modernità evolutissima per il tempo di cui si parla. Era il 1000 a.C. e già avevano delle regole civili e sociali che rispecchiano in tutto e per tutto il valoroso rispetto che si ha tra la popolazione. Aggiunge una caratteristica di non poco conto: la donna ha sempre avuto ed ha un ruolo molto più che importante oltre ad un rispetto assoluto.

Il penultimo ad intervenire è Giacomo Fumanti che ci parla invece dell’albero di Natale che quest’anno, come tutti gli altri anni, è li pronto a dare speranza e ad augurare buone feste a tutti quanti. Ringrazia i volontari e i collaboratori aggiungendo che in un momento così delicato e problematico, questo albero vuole portare pace e speranza per l’arrivo di tempi migliori.

L’ultimo ad intervenire è Rodolfo Mencarelli, titolare del ristorante “La Taverna del Lupo” che parla della guida come un vero e proprio totem per indirizzare gli amanti della buona cucina in questi luoghi che vantano prodotti di altissima qualità e mani esperte. Fa riferimento ai pregiati salumi, ai funghi di montagna e al famoso tartufo bianco che, accompagnati alle carni, creano sapori dall’indiscussa piacevolezza.

Si conclude la conferenza confermando le argomentazioni degli ospiti ed elogiando una terra che ha sicuramente molto da offrire, a livello enogastronomico, storico, culturale e, oserei dire, umano.

 

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