“L’uomo più crudele del mondo”, ma il teatro non lo è

NewTuscia Umbria – NARNI – Il teatro Manini di Narni sta crescendo. Il centro geografico d’Italia sta scalando l’offerta della programmazione scenica con il proposito di divenire anche forte riferimento tra i palcoscenici del centro della penisola. Le numerose attività e sperimentazioni che hanno già preso vita sul palco narnese stanno, infatti, richiamando l’attenzione di molti. Il merito della nuova vita culturale locale è sicuramente da riconoscere all’attuale Direttore artistico Francesco Montanari che per il Manini ha curato la stagione in corso.

Montanari, pluripremiato attore, affermato nel panorama televisivo e cinematografico italiano, condivide il merito del propizio indirizzo della struttura teatrale di Narni col suo amico, scrittore e regista teatrale, Davide Sacco.

In questi giorni il fervido talento dei due artisti e condirettori del teatro narnese è a disposizione degli spettatori che potranno assistere, fino a Sabato 12 Febbraio, allo spettacolo “L’uomo più crudele del mondo”, magistralmente interpretato da Francesco Montanari in coppia con un altro nome d’oro della vita attoriale italiana, Lino Guanciale. La messa in scena può contare su un soggetto originale dello stesso Sacco. L’opera attualmente in programmazione è così descritta dal suo creatore:

«Una stanza spoglia, in un capannone abbandonato. I rumori della fabbrica fuori e il silenzio totale all’interno. Paul Veres è seduto alla sua scrivania, è l’uomo più crudele del mondo, o almeno questa è la considerazione che la gente ha di lui. Proprietario della più importante azienda di armi d’Europa, ha fama di uomo schivo e riservato. Davanti a lui un giovane giornalista di una testata locale, scelto per intervistarlo. Ma la chiacchierata prende subito una strana piega. “Lei crede ancora che si possa andare avanti dopo questa notte? Lei crede che questa vita domani mattina sarà la stessa che viveva prima?” dirà Veres al giornalista. In un susseguirsi di serrati dialoghi emergeranno le personalità dei due personaggi e il loro passato, fino a un finale che ribalterà ogni prospettiva.»

In occasione della recente nomina alla direzione del teatro di Narni, Montanari ha sostenuto Io e Davide abbiamo sempre voluto un nostro teatro perché ci unisce una grande idea della stessa poetica, un teatro realistico dove non si vedono bravi attori ma si vedono essere umani che agiscono sul palco. Noi adesso siamo entrati, dobbiamo acquisire una credibilità, più credibilità acquisiamo , più cresciamo, più cresce Narni.”

L’attore ha anche aggiunto: “Non è un caso che siamo a Narni. È un ambiente di una umanità spasmodica che, per quanto riguarda me e Davide, è la base del teatro, la condivisione e la voglia di umanità. Io sono sempre stato trattato in maniera solidale e fraterna e questo secondo noi è tutto. Narni è diretta, è stata una scelta di cuore”.

Davide Sacco ha aggiunto ulteriori spunti per assicurare la nuova strada che il teatro Manini ha imboccato: “Questa stagione di prosa è molto importante, perché spazia dai grandi artisti nazionali agli scambi internazionali con paesi partner. Sono tantissimi i nomi di una stagione estremamente articolata che punta ad essere una delle più importanti d’Italia. Oltre a questo grandi progetti esterni come l’occupazione del teatro da parte degli spettatori nella ricerca della protezione della bellezza di un teatro storico come questo.”

Nelle intenzioni della direzione c’è una granitica volontà di far diventare il Manini una parte integrante della società per creare “quel prisma, quel tessuto sociale che è alla base del teatro in sé e per sé.”

Nel progetto dei due giovani condirettori Montanari aggiunge che “Ogni mossa è centellinata e cesellata perché vogliamo che il Teatro Manini, visto che ha tutte le carte per farlo, diventi un punto di riferimento  del centro Italia. Il nostro sogno è quello che le compagnie ci chiamino perché fanno a gara per venire a Narni. Ci riusciamo. Una volta ho detto – riferendosi a una celebre battuta della fiction Romanzo Criminale, – pijamose Roma e ce sò riuscito. Poi m’hanno ammazzato…mah!”

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